Diciamocelo, non piace a nessuno andare dal dentista, o dall’odontotecnico; quindi se l’ambiente che ci ospita è famigliare e caldo, la nostra sensazione potrebbe essere più piacevole.
Sono stata contattata per curiosità e casualità da questi clienti che volevano modificare l’aspetto del loro studio dentistico. La loro incertezza riguardava l’uso della carta da parati. C’erano tante idee diverse, ma non si sapeva come combinarle.
Inizialmente, lo studio appariva asettico, senza una personalità, ma del resto come la maggior parte degli studi medici. Le pareti lavabili verniciate di un tenue panna erano l’unico elemento costante; mentre le poltroncine verdi acqua volevano riprendere i colori scelti per il logo aziendale.
Ho ascoltato le loro idee e ho cercato di consigliargli nella maniera migliore per arrivare ad ottenere non solo un ambiente più confortevole, ma anche per ricreare una situazione piacevole per i clienti dello studio.
L’idea iniziale era quella di inserire un’immagine verde: un bosco, un giungla, un paesaggio. Ma non era chiaro nemmeno quali pareti decorare. Dovevo risolvere il problema dell’entrata, che vedeva le poltroncine accostate ad una lunga parete; e del lungo corridoio che porta agli ambulatori e agli uffici.
Ho selezionato alcune carte al Nuovo Colorificio Zagato e le ho sottoposte al cliente: oltre alle scelte che più rispecchiavano le loro idee iniziali, c’era una soluzione che riprendeva l’immagine di una finta vetrata che guardava su una zona tropicale mitigata da una leggera nebbia. Siamo partiti proprio da questa.
Invece di decorare l’intero corridoio che porta alle zone di servizio, mi sono concentrata sulla parte finale, per creare un effetto prospettico che aumenta la profondità e ricrea proprio l’idea di una finestra che va oltre la parete. La stessa carta è stata inserita anche nella parete più lunga che lega la sala d’attesa agli ambulatori, ma con un effetto più di racconto che prospettico. L’impatto nell’uscire dagli ambulatori è incredibile: sembra di essere immersi in un luogo di pace, in cui la leggera nebbia che si posa sulle foglie delle piante tropicali, attutisce i rumori e i pensieri. Il risultato è veramente piacevole e rilassante.
Lavorando a ritroso abbiamo infine scelto la carta da posizionare sulla parete dell’entrata. Qui avevo bisogno di qualcosa di più consistente, e ho puntato su qualcosa che avesse i colori del logo dell’azienda. Volevo riprendere l’idea della vetrata sulla foresta tropicale, ma mi serviva ci fossero i colori del logo, nell’immagine scelta. Ho così selezionato una carta da parati a rullo, materica, che avesse sia le foglie tropicali, che il blu del logo.
Abbiamo ordinato il materiale e fatto eseguire i lavori dalla Ditta Zacconella, che nella posa delle carte da parati è per me, una garanzia. Abbiamo anche eseguito due lavori di perfezionionamento. Nelle carte che raffigurano le vetrate, abbiamo posizionato una banda vinilica adesiva a cornice: questa oltre ad aumentare l’effetto del finto serramento e renderlo più realistico, fa si che nella parete più di passaggio, la carta non vada a rovinarsi o ad alzarsi anche nel caso in cui ci si appoggi allo spigolo. Invece nella parete d’entrata, non potendo decorare tutta la parete, ma solo una zona definita dallo spazio occupato dalle poltroncine, abbiamo delimitato lo spazio con una cornice a rilievo in polimero.
Il risultato è un ambiente armonioso, uniformato dalle foglie, ma allo stesso tempo sofisticato e ricercato grazie ai giochi di prospettiva creati dalle vetrate.
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