Le sfide nell’arredare gli appartamenti sono solitamente quelle rivolte ai piccoli spazi che vengono abitati sempre più di frequente. Ma non dobbiamo sottovalutare il fattore tempo!
In questo caso mi sono trovata di fronte ad un soggiorno-cucina davvero piccolo, in cui dovevano entrare, una cucina, un divano che già era in possesso del mio cliente e una tavola per almeno sei persone. Non è stato un lavoro semplice, ma gestendo gli spazi nella maniera corretta sono riuscita a trovare la giusta collocazione ad ogni cosa.
Si tratta di un appartamentino di un giovane ragazzo che ha deciso di acquistare uno spazio che voleva rendere suo in ogni angolo. Questo è stato l’ambiente più difficile da personalizzare, perché come vi anticipavo, ci sono elementi che dovevano obbligatoriamente essere posizionati. Inoltre i lavori di recupero e ristrutturazione dell’appartamento sono stati eseguiti per la maggior parte dal mio stesso cliente: questo ha fatto si che i tempi si dilatassero. L’unica conseguenza di un ampliamento delle tempistiche sono i “cambi di idee”, ma abbiamo gestito anche questi!
Il progetto è cominciato con la scelta di un colore, l’ottanio, che rispecchiasse il mio cliente e che lo facesse sentire in un ambiente familiare. Dipinte le pareti ci siamo occupati della scelta dei mobili: il budget era consono a quello di un ragazzo giovane che si trova ad uscire di casa per la prima volta, quindi non molto elevato.
La cucina da progetto era di colore nero, dallo stile lineare e pulito; ma grazie ad una promozione capitata ad hoc siamo riusciti ad acquistarne una grigia, mantenendo lo stesso stile lineare e pulito che avevamo scelto in fase progettuale.
Il salotto prevedeva una carta da parati che raffigurava un’immagine di New York, ma nel mentre eseguivamo i lavori è stata regalata al mio cliente una lampada a forma di fenicottero, molto eclettica, che ha sostituito la carta da parati.
Il mobile a parete che funge da libreria e porta televisione è rimasto invariato e per crearlo ci siamo serviti di mobili Ikea, che bene si prestavano alla creazione di una parete che camuffasse il climatizzatore che è posizionato proprio sopra lo schermo.
Probabilmente leggendo questo articolo penserete che il progetto originario non sia stato eseguito soddisfacendo le richieste del cliente; in realtà, il rendering serve proprio a questo. Il progetto fotorealistico permette di avere una visione esatta degli spazi e di come gestirli oltre che dell’abbinamento dei colori. Se la parte progettuale è eseguita correttamente, anche se nel corso del tempo cambiano alcune variabili, come la scelta della carta da parati o il colore della cucina, il risultato è comunque positivo.
L’importante è fare le scelte consultandosi con l’interior designer che ha ben chiaro il risultato finale, anche se a voi viene regalata una lampada a fenicottero che non era inizialmente immaginabile!
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