Sono fermamente convinta che il miglior mezzo di cui disponiamo in questo momento, per comprendere al meglio come sarà la nostra abitazione, sia il Rendering.
Spesso capita di non riuscire a terminare un ambiente nella maniera corretta, di non riconoscere gli errori, o di acquistare pezzi d’arredo senza una visione di insieme. E’ proprio per questa serie di motivi che nel progetto che vado a raccontarvi, ho suggerito al cliente di realizzare Render fotorealistici.
La richiesta del cliente è stata quella di riorganizzare una grande stanza adibita a salotto, ricreando una zona ingresso che non era ben definita. Il mio approccio al lavoro prevede sempre un primo sopralluogo per verificare lo stato dell’ambiente da riorganizzare e per conoscere al meglio le esigenze del cliente. Da questi incontri si riescono sempre a comprendere, non solo la giusta soluzione lavorativa, ma anche le richieste funzionali legate a come si vive un ambiente.
Essendo una stanza già vissuta, e frutto di acquisti economicamente importanti, avevo dei vincoli: lo spazio doveva prevedere il mantenimento della libreria, ma anche un divano che doveva essere angolare; inoltre era fondamentale gestire i colori che risultavano inizialmente scoordinati tra loro. La sensazione del cliente era quella di vivere in un ambiente claustrofobico nonostante gli spazi fossero molto ampi e questo era dovuto ad un soffitto dipinto sui toni del tortora con un effetto glitter. Inoltre erano state dipinte le pareti seguendo però delle linee focali che creavano all’occhio troppi sbalzi.
Per assolvere a tutte le richieste ho innanzitutto, stabilito che il soffitto dovesse essere bianco, mentre le pareti sarebbero state dipinte di tortora, fino al soffitto, di una tonalità che si abbinasse bene con il legno dalla venatura grigia delle ante della libreria. Gli arredi importanti sarebbero stati bianchi come la madia posizionata tra le due porte che portano alla cucina. Il tappeto posizionato davanti al divano doveva essere grigio, eliminando quello nero che si trovava in precedenza, per mitigare il pavimento di ceramica beige; infine il divano avrebbe dovuto avere dei cuscini beige e grigi per creare armonia.
L’impianto di illuminazione è stata un’altra sfida: infatti alcune richieste del cliente dovevano essere soddisfatte, come ad esempio la presenza di una Tolomeo di Artemide. Inoltre era fondamentale giocare con la regolazione dell’intensità della luce per ricreare zone più o meno luminose a seconda della funzionalità.
Per quanto riguarda l’ingresso, che si apre direttamente sul salotto, ho ricreato una soluzione su misura che permettesse al cliente di riporre ogni cosa al suo posto. Ho per questo progettato una panca che fungesse da scarpiera e anche da contenitore per il pellets della stufa adiacente. La parte superiore della panca è stata rivestita da un cuscino di velluto che rende piacevole la seduta. Nella parete laterale, vicina all’ingresso, ho predisposto una parete di cuscini che riprende le geometrie della madia di Riflessi, con l’unica differenza nell’uso dei colori: le tonalità sono diverse, ma riprendono tutte le nuance del salotto. Questa parete di cuscini è perfetta per posizionare i cappotti degli ospiti. Anche qui, ho progettato un’illuminazione a se stante che si basa su dei faretti incassati in una striscia sottile di cartongesso che segue le linee dettate dalla porta d’entrata e ha la stessa profondità della panca sottostante. Così facendo è possibile aumentare l’illuminazione dell’intera stanza accendendo le luci dell’ingresso; ma si ha anche la possibilità di un illuminazione massima o soffusa ristretta alla zona salotto; e di una a parete, localizzata nella libreria, utile nei momenti in cui si guarda la televisione.
Le linee continue e le medesime profondità, aiutano a ricreare ordine e armonia nel progetto.
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